Il titolo NCAA conquistato dalla University of Texas parla anche italiano. Ad alzare al cielo il prestigioso trofeo è stata la lombarda Anna Turati, tennista azzurra volata negli States nell’ormai lontano 2016. Attuale numero 593 del ranking WTA, Anna vanta quattro successi nel circuito ITF (tutti conquisati nel 2019) e un’esperienza, quella vissuta in America, che vale quanto una coppa.
“Da piccoline sia io che Bianca volevamo giocare a calcio – ci racconta Anna – ma in Italia le possibilità erano davvero limitate. Nostra madre, inoltre, non vedeva un futuro da calciatrici per noi e abbiamo scelto di ascoltare i suoi consigli. Dopo un’infanzia divisa tra sci e tennis, a quattordici anni ho deciso di abbandonare la neve e di impugnare definitivamente la racchetta. Avevo paura a staccarmi da Bianca e ho lasciato, in un certo qual modo, che fosse lei a scegliere per entrambe. Il nostro primo maestro è stato Maurizio Usuelli, poi ci siamo spostate a Seregno da Alessandro Moroni e appena prima del trasferimento negli Stati Uniti d’America ci siamo allenate a Bordighera da Riccardo Piatti”.
Conciliare sport ad alto livello e studio iniziava ad essere un problema anche per Anna. Da qui, la decisione di tentare l’avventura degli States. “Frequentavo un liceo scientifico normale – prosegue la tennista lombarda – che ho interrotto per un anno durante gli allenamenti e Bordighera, per poi riprendere privatamente in vista degli esami di maturità. Per me, così come per i miei genitori, lo studio era qualcosa da tenere in cima in ogni momento. Dopo essere stata contattata da diverse università abbiamo fatto il grande passo. Inizialmente l’avevamo presa come una prova, un periodo di non oltre sei mesi da sfruttare al meglio per fare esperienza ed imparare meglio l’inglese, per poi ritrovarci a trascorrere il periodo più intenso della nostra vita”.
In poco tempo la Texas University di Austin è diventata una seconda casa. “Qui mi sono trovata subito bene e sembra ieri il 2016 in cui facevo i conti con il mio primo semestre. Gioie, dolori e soddisfazioni di ogni tipo hanno riempito la mia vita, dalla laurea in fisioterapia (‘Exercise Science’) all’agognato titolo NCAA per 4 a 3 ai danni di Pepperdine, un successo che mi riempie d’orgoglio. Tornassi indietro rifarei tutto quanto. Il livello di tennis è molto alto e sento di aver stretto legami importanti”.